RISCHIO: CARENZA DI CREDITO
Un anno fa i BTP decennali offrivano un rendimento del 3,6%, appena 1,5 punti percentuali più dei Bund tedeschi.
Fino a pochi giorni or sono i BTP decennali rendevano il 5,54% e lo spread rispetto ai Bund era salito a 4 punti percentuali., solo negli ultimi giorni ridisceso, si fa per dire , a 3,5 punti percentuali
Lo Stato paga interessi più onerosi ma al momento ancora sopportabili perche l’Italia che ha un debito pubblico con una vita media lunga (7,1 anni) e quindi l’aumento del costo diventerebbe proibitivo solo se restasse agli attuali livelli per lungo tempo.
Questo per quanto riguarda il costo del debito dello Stato, ma per le famiglie e le imprese il rischio di non trovare credito o di pagarlo a caro prezzo sta diventando già una realtà.
Infatti se lo Stato sta pagando costi elevati per le nuove emissioni, le banche italiane per finanziarsi sono costrette a pagare interessi altrettanto elevati, inoltre dovendo rispettare determinati parametri (Tier 1, secondo gli accordi di Basilea 3 volti ad evitare crisi di sistema), devono aumentare il capitale o ridurre gli impieghi.
Il rischio è che non ci sia abbastanza credito per sostenere l’economia reale e che il suo costo sia parimenti insopportabile dalle famiglie e dalle imprese alle condizioni attuali.
Lo spauracchio del così detto “credit crunch” potrebbe materializzarsi nelle prossime settimane e bisogna correre ai ripari come “sistema’ Italia” e come operatori economico-finanziari per prepararci a pagare un conto salato purtroppo.
Sperare nello ‘stellone italico’ ancora una volta è troppo da imprevidenti, mentre bisogna far quadrato e rimboccarsi le maniche, lasciando perdere interessi di parte e punti di vista personali.