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TASSA SULLE EMISSIONI CONTRO LA CONCORRENZA SLEALE EXTRA UE 

2021-02-18 00:00:00.0000000

TASSA SULLE EMISSIONI CONTRO LA CONCORRENZA SLEALE EXTRA UE

Parliamo di una tassa positiva, utile per le competitività delle merci italiane e di quelle europee in genere.

In un sistema economico globalmente integrato sarà fondamentale difendere il Paese e un’Europa dotata di standard più elevati rispetto alla politica di concorrenza sleale di molti concorrenti esteri.

Negli Usa ben 3.500 economisti tra cui 28 premi Nobel e 4 ex presidenti della Federal Reserve hanno firmato un documento che chiede l’introduzione di una Carbon Tax che deve essere accompagnata nella fase di transizione ecologica da una cosiddetta Border Carbon Tax che eviti il rischio della delocalizzazione e compensi chi subisce i maggiori costi generati dalla Carbon Tax nazionale.

Infatti se un paese o un insieme di paesi decide di alzare gli standard in termini di sostenibilità ambientale rischia di pagare le conseguenze aumentando la competitività di chi produce al di fuori dei propri confini con un risultato nullo della transizione ecologica in quanto l’inquinamento globale sarebbe immutato.

La Border Carbon Tax non può essere confusa con l’applicazione di dazi e tariffe nazionali secondo l’approccio della precedente amministrazione Usa. Punta ad individuare indicatori ambientali (quali l’impronta di carbonio, l’impronta d’acqua, il grado di circolarità del prodotto, l’intensità delle emissioni inquinanti, etc.) per definire standard e misurazioni comuni internazionali.

L’unico modo per evitare che la Carbon Tax venga vanificata, sarebbe quello di applicare un’imposta sui prodotti importati. Tale imposta sarebbe un’ addizionale sui prezzi al consumo nel caso di prodotti a standard ecologici inferiori rispetto a quelli prodotti all’interno nel pieno rispetto delle regole ambientali. Sarebbe l’unica imposta gradita dall’industria nazionale, la cui adozione non intaccherebbe la popolarità del governo e della classe politica.

La Ue ha già indicato la Border Carbon Tax come un obiettivo per raccogliere fondi nel 2023 e ne sta discutendo l’introduzione.

Se ai tempi della Presidenza Trump l’ipotesi del varo di una Border Carbon Tax europea avrebbe potuto scatenare una serie di ritorsioni da parte degli Usa, la nuova presidenza di Biden potrebbe essere invece favorevole e arrivare ad un accordo per vararla assieme.

Il possibile accordo Usa-Ue per una Border Carbon Tax comune (le due aree rappresentano da sole circa il 40% del mercato globale) potrebbe rappresentare il punto di svolta fondamentale alla lotta all’inquinamento ambientale .

Nella prossima conferenza internazionale sul cambiamento climatico (Cop 26) se Usa–UE arrivassero con una proposta comune molti altri paesi potrebbero affiancarsi e sarebbe un passo decisivo verso la costruzione di un sistema economico globale socialmente e ambientalmente sostenibile e un vantaggio per il nostro Paese dove il dibattito e le iniziative sono in fase molto avanzata.