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lE IMPRESE VENETE NON INVESTONO 

2020-11-26 00:00:00.0000000

LE IMPRESE VENETE NON INVESTONO

La Banca d’Italia dichiara nel bollettino del terzo trimestre che 9,7 miliardi di risparmio sono fermi sui conti correnti di cui 7,1 intestati ad imprese.

Nel frattempo gli istituti di credito non erogano più finanziamenti su investimenti perché come si dice in gergo, il cavallo non beve, cioè le aziende rallentano i piani di investimento compresi quelli sostitutivi, in quanto le incertezze su tempi di uscita dalla pandemia e sugli effetti per gli esercizi futuri consigliano una pausa di riflessione.

Le banche, in attesa di capire se le moratorie verranno prorogate a giugno 2021, accolgono volentieri solo richieste di consolido dei finanziamenti pregressi, al riparo dai futuri rischi di insolvenza grazie alle garanzie statali concesse da Mcc. Come previsto dalle procedure, erogano liquidità per il 25% dell’importo consolidato, consentendo alle aziende più fragili di guadagnare tempo.

Tuttavia alcuni settori, come il turismo e il commercio sia al dettaglio che all’ingrosso, corrono il rischio di chiusure che sarebbero pesanti per tutto il sistema economico e con riflessi occupazionali che possono portare a tensioni sociali.

Abbiamo capito che dalla crisi si può uscire con soluzioni condivise e grazie all’aiuto della Ue che diversamente dalla crisi del 2008 si sta attivando (Recovery fund, Sure, Mes etc.)

Ciò nonostante mentre alcuni settori saranno come una molla pronta a liberare energie compresse (manifattura, export, farmaceutica, informatica, edilizia) riprendendo ad investire il risparmio accumulato e a sfruttare le riconversioni attuate, altri inesorabilmente dovranno affrontare una selezione al ribasso molto dolorosa.

Per questo bisogna sfruttare tutte le occasioni per prepararsi a questa fase congiunturale di selezione, che vedrà comunque il sistema creditizio meno propenso ad accordare credito alle imprese fragili.

Le aziende dovrebbero pertanto ricorrere il più possibile al consolidamento dell’indebitamento finanziario, sfruttando le garanzie offerte da Mcc, anche se nell’immediato hanno l’impressione di farcela da sole.

Otterranno così uno spostamento delle scadenze, rate più contenute e condizioni migliori. Si spera che il termine del 31.12.2020 di tali previdenze venga prorogato almeno al 30.06.2021.

Meglio affrettarsi a presentare le richieste al sistema bancario perché in questa situazione fluida nulla è assicurato.