SCATTA BASILEA 3
Rischio di un’ulteriore stretta sui crediti
Dal primo gennaio è entrata ufficialmente in vigore la normativa, anche se di fatto, le banche sono state già costrette negli ultimi tre anni ad adeguarsi progressivamente ai nuovi standard indicati. Abbiamo infatti verificato negli ultimi due anni ad una riduzione dei prestiti da parte delle banche italiane per ben 75 miliardi di € e ad un ricorso dei principali istituti di credito al mercato, per operazioni di ricapitalizzazione.
Tuttavia non si possono escludere nuove ripercussioni sul credito. Infatti restano da rifinanziare dal sistema bancario italiano, per raggiungere i coefficienti previsti, 9 dei 36 miliardi di attivo. Poca cosa si direbbe rispetto ai 400 milioni di € previsti entro la fine 2014, ma abbiamo verificato che il mercato tende ad anticipare i tempi secondo la regola “ tutto e subito”, per cui gli addetti ai lavori calcolano una necessità di 5,2 miliardi di €, in gran parte a carico di MPS-Antonveneta e delle banche medio-piccole.
La strada è ancora in salita per le banche minori, visto che finora le operazioni di adeguamento sul capitale sono state sostenute dai 5 maggiori gruppi (Intesa, UniCredit, Ubi, Popolare di Milano, B.co Popolare Vr), mentre molte banche sono ancora al palo e la loro scelta purtroppo potrebbe limitarsi ad una ulteriore riduzione del credito ad imprese e famiglie. Anzi molte piccole banche, oberate dalle sofferenze, sono alla ricerca di compratori, operazione difficile in questo contesto. Segnaliamo fra l’altro alcune banche che operano in zona quali la Carife, la Popolare di Marostica e alcune Bcc, già commissariate ed altre con obiettive difficoltà a concedere credito. Anche Antoveneta-MPS e Carige, Veneto Banca stanno attraversando alcune difficoltà di Governance, che al momento non si sono trasferite sull’operatività, ma che fanno temere in prospettiva ad un atteggiamento restrittivo sulla concessione del credito o ad ipotesi di fusioni con altre banche da cui l’ adozione di una politica diversa del credito.
L’adeguamento dei coefficienti potrebbe comportare per i clienti di tali banche una riduzione del credito concesso indipendentemente dal miglioramento o peggioramento del rating, pertanto attiriamo l’attenzione sull’opportunità di valutare bene l’entità degli affidamenti disponibili ed il loro frazionamento e assortimento fra le diverse banche, al fine di evitare di trovarsi in difficoltà, nonostante un utilizzo virtuoso.
Che ci sia questo rischio lo desumiamo dal fatto che Prometeia stima per il 2014 una potenziale crescita di circa 20 Miliardi di € di nuovi finanziamenti per imprese e famiglie, mentre alcun banche dovranno invece obbligatoriamente ridurre i loro interventi per rispettare i parametri di Basilea 3. Le aziende che nel 2014 evidenzieranno i rating peggiori sono quelle che rischiano ovviamente di più, essendo il credito assorbito dalle migliori e con il giro d’affari in sviluppo, specie se destinato all’export.
Il 2014 è iniziato bene per la riduzione dello spread dei Btp decennali rispetto ai Bund tedeschi, ritornato attorno ai 200 punti, con riflessi che ci aspettiamo positivi su tutta la filiera del costo del denaro.
Altra cosa è invece la previsione sul rinnovo dei fidi e sul loro eventuale aumento in caso di sviluppo del giro d’affari, per il cui ottenimento temiamo per il 2014 qualche difficoltà in più, specie presso banche regionali finora meno restrittive. Infine è opportuno seguire il risiko delle fusioni fra banche in quanto si potrebbe correre il rischio, godendo di fidi su due banche, di vederseli confermati solo da una ( 1+