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Attenzione all'aumento del costo del denaro 

2011-07-08 00:00:00.0000000

ATTENZIONE AGLI EFFETTI DIRETTI ED INDIRETTI DELL’AUMENTO DEL TASSO DI RIFERIMENTO EFFETTUATO DALLA BCE E DEL COSTO DEL DEBITO PUBBLICO

(parlare di tagli alle tasse , ha già prodotto un aggravio del costo dell’indebitamento pubblico e privato)
 
La Bce, come previsto ha aumentato il tasso di riferimento dello 0,25%, aggravio per tutti, imprese, famiglie stato indebitato.
Ricordiamo  inoltre che,  con un debito pubblico dello stato italiano di circa 1.900 miliari di €,  il differenziale creatosi in questi giorni fra il Bund Tedesco ed i Btp Italiani   è passato da 1,75% al 2,25%, da cui un maggior costo dello 0,50% corrispondente su base annua a circa 9,5 miliardi di €. Vuol dire , se le cose non si modificassero in meglio, in circa 38 miliardi di € di maggior peso degli oneri finanziari in 4 anni, quasi l’intera manovra varata dal governo.
Sappiamo che il peggioramento del differenziale non si ferma lì, ma coinvolge anche il costo del funding del sistema bancario ( cioè del reperimento della provvista  necessaria a finanziare i prestiti). Lo 0,50% costerà ulteriori 1,5 miliardi all’anno alle imprese e alle  famiglie. A differenza del costo del debito pubblico, tale aumento di costo sarà immediato . Verrà pagato con minore crescita, minore lavoro, minori esportazioni.
Parlare di ridurre le tasse per rilanciare lo sviluppo, può produrre questi effetti perversi in quanto i mercati, molto concreti, calcolano da subito un calo del gettito ed il pericolo di un aumento del deficit, mettono in discussione la solvibilità del debito pubblico e pertanto chiedono un maggior spread per il rischio nel sottoscrivere i titoli italiani. Nel frattempo anche il sistema finanziario italiano paga più caro il denaro preso a prestito.
Lo sviluppo potrà venire dall’innovazione, dalle liberalizzazioni, dall’iniziativa imprenditoriale che va sostenuta ( bene i vantaggi varati per l’imprenditoria giovanile) e dalla lotta all’evasione fiscale , non dal taglio fiscale, che al momento, al solo parlarne, ha prodotto un aggravio della situazione finanziaria pubblica e privata.
Non dire queste cose con coraggio agli italiani  genera false aspettative, rende difficile accettare i duri sacrifici che si prospettano e allontana l’obiettivo primario della diminuzione del debito pubblico , fardello lasciato alle attuali generazioni dalla Prima repubblica.
I tedeschi l’hanno già fatto con successo: in 10 anni di sacrifici sono divenuti più competitivi degli altri. Dobbiamo imitare il loro coraggio,   portare a zero il deficit dello stato entro il 2014 e il debito pubblico al 95% del Pil entro il 2020. In 10 anni anche gli italiani possono riparare il torto generazionale lasciato dagli anni 80 ed essere orgogliosi di aver sostenuto un carico fiscale elevato per mettere di nuovo il Paese in condizioni di crescere.
 
Cogliamo l’occasione per invitarVi a controllare gli estratti conto che stanno arrivando dalle banche e ad utilizzare il nostro servizio di monitoraggio al fine di rinegoziare le condizioni      ( tassi e commissioni al di fuori della media ). Sicuramente quasi tutte le banche , approfittando dell’aumento del costo del denaro attuato dalla Bce, scaricheranno sui clienti il ricarico . Attraversiamo un periodo di incertezza e di rischi più o meno palesi, che spesso vengono scaricati sugli altri, pertanto è opportuno aumentare le verifiche e protestare, se possibile, per tempo.