AREA RISERVATA 

Utente
Password

News

Mutui, i tassi resteranno bassi malgrado la volatilità dei mercati 

2019-01-08 00:00:00.0000000

MUTUI, I TASSI RESTERANNO BASSI MALGRADO LA VOLATILITA’DEI MERCATI.

Il 2019 è iniziato all’insegna della volatilità dei mercati. Guerra dei dazi, rischi di rallentamento dell’economia globale a fronte di un quadro politico europeo incerto nell’anno delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo.

Le quotazioni delle azioni, delle obbligazioni e delle materie prime, petrolio in primis, hanno dato segnali di instabilità .

Eppure nonostante tante incertezze, rimane una certezza che attraversa i mercati: i tassi in Europa sia nella formula a tasso fisso che in quella a tasso variabile dovrebbero rimanere stabilmente bassi anche nel 2019

L’economia Europea rallenta e non è in grado di generare un livello di inflazione tale da indurre la BCE ad intervenire sul costo del denaro.

Se fino a settembre scorso gli investitori europei si aspettavano un rialzo dei tassi a partire da settembre 2019, il rallentamento del Pil e dell’inflazione avvenuto negli ultimi mesi del 2018 ha cambiato lo scenario e i contratti future Eonia (tasso utilizzato per gli scambi finanziari interbancari- cioè uno dei termometri a breve) hanno spostato l’asticella temporale del primo rialzo al primo trimestre 2020.

Questo scenario dovrebbe far dormire sonni meno agitati a chi sta rimborsando mutui a tasso variabile, che sono legati all’Euribor, in quanto questo parametro può salire solo in prossimità del rialzo dei tassi della Bce, oppure a causa di una crisi di liquidità interbancaria. Tale scenario al momento non è all’orizzonte sia perché la liquidità è ancora abbondante in Europa e nel mondo, sia perché la Bce potrebbe finanziare comunque le Banche in difficoltà, come quelle italiane, con operazioni a tassi agevolati, cioè tramite le cosiddette aste TLRO (target long term refinancing operations), qualora la spinta del costo del rifinanziamento delle banche italiane sui mercati obbligazionari, a spread sopra al 250 rispetto al Bund tedesco, non si allentasse dopo la recente sofferta approvazione della Legge di Bilancio.

Per quanto riguarda il costo dei finanziamenti di nuova accensione lo spread sui tassi potrebbe aumentare in quanto le banche a lungo andare potrebbero scaricare sui clienti le eventuali tensioni derivanti dalla raccolta della liquidità in attesa di interventi della Bce e soprattutto i maggiori costi derivanti dall’aumentata imposizione fiscale che l’ultima legge di bilancio ha determinato.

Resta la consapevolezza che i tassi variabili oggi costano in genere 100 punti base in meno dei tassi fissi che di norma vanno di pari passo, e che non potranno che salire in futuro, anche se più lentamente di quanto previsto fino a qualche mese fa.