Il sistema produttivo veneto riapre dopo Ferragosto e si trova sul tavolo uno dei nodi rimasti irrisolti dopo la messa in liquidazione di Popolare Vicenza e Veneto Banca, ossia il destino e la gestione della massa di crediti deteriorati o ad alto rischio individuati rapidamente e catalogati come segue:
9 miliardi di crediti in sofferenza, rimasti nelle due banche in liquidazione;
7 miliardi di crediti definiti deteriorati, riferiti ad 80 mila posizioni, di cui 40 mila stimati salvabili, posizioni comunque rimaste nelle banche in liquidazione.
Le suddette posizioni saranno gestite dalla società Sga, che ha già gestito con successo la liquidazione in passato del Banco di Napoli, ed ora del Tesoro, affidata alla ex manager Unicredit Marina Natale.
Il modello operativo di tale società non è stato ancora messo a fuoco, e preoccupa che i tempi di avvio siano troppo dilatati ed intanto non si conosce se Sga potrà godere o meno di licenza bancaria, in quanto, specie per i crediti deteriorati riferiti ad aziende in ristrutturazione, solo rapide risposte ed eventuale concessione di nuovo credito possono evitare il fallimento di molte aziende.
Infine rimane il mare indistinto dei crediti ad Alto Rischio, secondo lo schema di Basilea 3, passati provvisoriamente ad Intesa (Cassa di Risparmio del Veneto per la nostra zona territoriale), in corso peraltro di ricognizione posizione per posizione con possibilità di essere scartati e ricacciati indietro alle banche in liquidazione. Situazione invero scomoda per molte aziende sul filo del rasoio e che verranno chiamate, come si usa dire in gergo bancario ai tavoli, per verificare la sostenibilità del credito e la capacità di rimborso, pena il passaggio a crediti deteriorati ed il ritorno nel girone dei crediti gestiti da Sga.
Tale processo di verifica deve terminare entro fine dicembre 2017, e siamo convinti che comunque entro tale termine tutte le posizioni che Intesa ha preso in carico, in primis quelle ad alto rischio e via via tutte le altre, saranno verificate e riclassificate dalla banca acquirente, secondo i propri schemi e parametri che potrebbero rivelarsi diversi e più rigidi di quelli utilizzati in origine dalle ex Banche popolari.
Pertanto in questo delicato periodo di riesame è bene che le aziende, che hanno posizioni aperte in cumulo con le ex Popolari e la Cassa di Risparmio del Veneto, valutino con attenzione sia la posizione finanziaria che la riserva di fido disponibile. Poter disporre di una adeguata riserva di fido in questo momento, ed attuare nel contempo una strategia di comunicazione proattiva, dovrebbe mettere in condizione le aziende di assorbire il contraccolpo di una contrazione del credito o di un suo rincaro (a volte entrambe le leve vengono usate, in caso di peggioramento derivante dalla riclassificazione del rating). Quello che si deve assolutamente evitare è il rischio di vedere la propria posizione classificata in senso peggiorativo o fra i crediti deteriorati e quindi ritornata alle banche in liquidazione, per gli intuibili riflessi negativi presso l’intero sistema bancario e per la indubbia difficoltà e lentezza di gestione della posizione presso la Sga, in questa fase di avvio della sua operatività.
Mettiamo già a disposizione della nostra clientela consolidata la nostra esperienza per gestire questa fase di riordino e consolido della loro posizione finanziaria, qualora ci fossero posizioni che coinvolgessero le ex Banche Popolari, invitando sin d’ora a segnalarci ogni informazione o mutamento operativo derivante dalla presa in carico e riesame da parte di Intesa-Cassa di Risparmio del Veneto degli affidamenti ex Popolari Venete.