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Frena la domanda estera 

2014-07-28 00:00:00.0000000

FRENA LA DOMANDA ESTERA, INDUSTRIA AL PALO

 

Brusco calo del fatturato dell’industria a maggio (-1% su aprile), calo degli ordinativi (-2,1%), calo della domanda estera (ordini -4,5%) a causa del rallentamento di mercati chiave come Germania, USA e Cina.

 

Sono segnali negativi che preoccupano per gli effetti che potremo trovarci al ritorno della pausa estiva. Il Ministro dello Sviluppo Economico precisa che sono rilevazioni che non possono fare piacere, e non inducono all’ottimismo diciamo noi, ma bisognerà attendere l’effetto delle iniziative del governo che non si è fatto ancora sentire.

La crescita tedesca di fatto azzerata, non poteva lasciare immune il mercato italiano, troppo ancora legato a tale economia. Le previsioni degli analisti indicano una battuta d’arresto momentanea dovuta a fattori stagionali e a tensioni geopolitiche (Ucrania, Medioriente etc.).

Appare comunque chiaro che la Germania non è più in grado di trainare da sola la crescita dell’ intera Eurozona puntando solo sull’export.

Un Euro troppo forte rispetto al Dollaro Usa e alle altre monete internazionali e una inflazione troppo ridotta, trasformatasi in un anno in quasi deflazione, non aiuta l’Europa, tanto meno i paesi in difficoltà come l’Italia e tutti i mediterranei, e ora nemmeno la Germania riesce ad essere competitiva a livello globale.

Dovrà ancora intervenire la Bce con l’acquisto di Bond su base più ampia?

Noi crediamo non basti più, pensiamo che a Berlino conviene modificare l’atteggiamento ostile alla

necessaria spinta all’incremento della domanda interna per sviluppare crescita. Lo stesso Fondo Monetario Internazionale esorta il governo tedesco ad una maggior spinta sugli investimenti pubblici.

Lo sforzo riformista in atto in alcuni Paesi, Italia compresa, produrrà risultati sullo sviluppo economico solo a medio termine, verificate le difficoltà anche della Francia.

Fare bene i compiti a casa oramai non basta più, bisognerà che l’Ue batta un colpo sul versante dello sviluppo, creando base monetaria, e la Germania è l’unica deputata a farla, senza creare debiti fuori controllo.

 Il bisogno di ammodernamento delle infrastrutture che anche la Germania ha, potrebbe essere un volano per tutta l’Europa e l’Italia in particolare.

Lo capiranno i tedeschi, la Bundesbank, la Merkel e così via,?

Speriamo di si per il bene di tutti.

Altrimenti i segnali economici negativi di questi giorni, da stagionali potrebbero diventare definitivi e preoccupanti.